“Siamo spettatori? Non più.
Telespettatori invece, osservatori di un’intervista inedita. Una donna. Sinuosa, tragica, ammiccante.
Diva leziosa eppur profonda.
Gunerilla schiude i veli, si racconta.
É ora Lady Macbeth, sagoma pop che dispensa profezie, che svela foci perdute di macabri eventi.
Surreale eppure spiazzante.
Così eterea, così capace d’inaudita violenza.
Al di là della coltre, la scenografica trasparenza sfalda i tempo del racconto.
I ruoli s’invertono nell’intervista balzana.
Uno showman spodestato, spaesato.
Un presente dirottato dai richiami d’un passato finora sigillato.
Invocazione d’uno spirito, richiamo, folle lamento.
Il linguaggio si accartoccia, il registro perde il suo contesto.
Nel flusso di un’espressivitá tagliente, la donna alterna il tragico all’irriverente.
Tinteggia col sangue il comico candore.
Nessun confine.
Pianger ridendo la vediamo. Rider piangendo”.
Giorgia Leuratti- Metropolitan Magazin
Lo spettacolo
Il canto lirico diventa reale modalità espressiva del personaggio per raccontare una delle più affascinanti e inquietanti protagoniste del teatro shakespeariano. Nell’aprile 2015, presso la settimana Shakespeare di Verona nasceva “Lady Macbeth Show”, performance per attrice fra lirica e prosa e studio televisivo: una vorticosa carrellata sulla figura dell’eroina noir shakespeariana per eccellenza. Lo spettacolo è un raffinato percorso drammaturgico dove dalle scintillanti atmosfere del talk show televisivo si precipita nelle pieghe rosso sangue dell’anima di Shakespeare e nelle fiammate d’ira delle arie di Verdi. Un’attrice- soprano, Sarah Biacchi, affiancata da Roberto Ciufoli nei panni di un brillante conduttore di prima serata, coniugano in un gioco di specchi la prosa, la lirica e la televisione per mostrare le sfaccettature di luce e ombra della Lady più pop.
Una nuova Lady
Lady Macbeth arriva come ospite di un talk show televisivo, pronta a mettersi a nudo per i suoi telespettatori, si sottopone da parte del presentatore ad una serie di domande che svelano le curiosità, i nodi irrisolti, le caratteristiche ambivalenti del personaggio shakespeariano (quale sia il nome di battesimo della Lady, che fine abbia fatto il figlio da lei allattato, quale sia il suo rapporto con lo spiritismo e l’occulto o quello con suo marito…).Piano piano lo spettacolo scivola dalle atmosfere del gossip più sfrenato alle atmosfere della tragedia shakespeariana fino alle potenti arie di Verdi. Dalla spoliazione pubblica senza filtri che mostra gli anfratti e le pieghe oscure nella personalità della Lady lo spettacolo diventa un viaggio verso terre ignote dove la voce percorre l’intera gamma sonora sino alle estreme potenzialità: dal suono lirico all’urlo, dall’intrattenimento frivolo davanti la telecamera sino ai luciferini effetti vocali delle false corde durante il monologo degli spiriti. Una modularità che ben sottolinea la frantumazione dell’IO della Lady, qui conosciuta nelle sue personali risposte alle domande mai pronunciate, nelle rivelazioni della sua infanzia, nel rapporto con l’occulto e con il male. Un’architettura interiore caleidoscopica per affrontare il matrimonio fra morte e potere declinato in tutte le sue espressioni vocali.